Gianluca Mercadante
Autore di Banda cittadina
Gianluca Mercadante è nato nel 1976 a Vercelli. Ha pubblicato “McLoveMenu” (Stampa Alternativa, 2002), “Il banco dei somari” (NoReply, 2005), “Nodo al Pettine - Confessioni di un parrucchiere anarchico” (Alacràn, 2006), e per Las Vegas edizioni “Polaroid” (2008), “Cherosene” (2010), “Caro scrittore in erba...” (2013; 2021). “Caro lettore in erba...” (2015), “Casinò Hormonal” (2018), “Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile” (2020), “L’Isola Senza Tempo” (2020) e “Banda cittadina” (2024).
Questo è il suo sito.
Primo capitolo
01_Caro scrittore in erba…
Caro Scrittore in Erba,
siediti e stai calmo.
Sono le prime due cose che ti tocca fare, se vuoi scrivere. Può sembrare la più banale delle affermazioni, l’uovo di Colombo, ma le regole del gioco, e del resto il gioco stesso, impongono di compiere senza piagnistei questi due semplici gesti. Dunque procedi, caro Scrittore in Erba: siediti, ripeto, e stai calmo.
Bravo, così. Perfetto. Era tanto difficile?
D’ora innanzi, sei liberissimo di scrivere quello che ti pare e (perfino) dove ti pare. Scerbanenco scriveva al bar, Tolstoj pare amasse prendere appunti, e addirittura buttar giù intere pagine, nel chiasso dei mercati. Fabio Stassi, un autore contemporaneo, scrive a bordo dei treni su cui è costretto a spostarsi, suppongo per lavoro. Qualora fosse un pendolare a sua volta, Fabio Stassi, non garantirei né sul fatto che scriva da seduto, dato il sovraffollamento nelle carrozze, né che mantenga i nervi saldi a fronte di problematiche quali i numerosi quanto spesso inesplicabili ritardi dei mezzi, i guasti all’impianto di climatizzazione, l’ascella prepotente e sincera del vicino, nonché gli afrori assortiti provenienti dai piedi scalzi delle prostitute a bivacco sui sedili.
Pertanto, caro Scrittore in Erba, tu che partecipi a ogni presentazione libraria senza seguire nemmeno un singolo concetto fra quelli argomentati da chiunque sia stato chiamato a comparire in pubblico per discettare di libri e di scrittura, tu che non vedi l’ora si giunga al termine dell’incontro per avvicinare lo scrittore ospite, tu che senza dubbio chiederai allo scrittore ospite come si faccia a pubblicare un benedetto libro, sappi: un libro non si “pubblica”, un libro si “scrive”. E per scrivere un libro è indispensabile sedersi. Praticare qualche piccolo, preliminare esercizio di respirazione, magari.
La pagina bianca esige il tuo rispetto, amico mio, e se non glielo concedi sai quanto gliene frega di restare bianca a vita.
FABRIZIO –
Risate con la pancia in mano, ma anche un po’ di acidità di stomaco, se sei uno “scrittore in erba”.
Scritto molto bene, toglie un velo a quello che molti pensano essere “il magico mondo dell’editoria”.
Complimenti!
Chiara –
Un libro che racconta le mille sfide e peripezie affrontate per diventare uno scrittore facilmente reperibile fra gli scaffali delle librerie, svelando a noi lettori che abitiamo dall’altro lato della trincea, il complicato e imprevedibile mondo editoriale fatto spesso da contratti di pubblicazione impersonali e a pagamento, fantomatici uffici stampa e agenti letterari dispensatori di illusioni ma soprattutto di parole latitanti, che non ne vogliono proprio sapere di venir fuori e che relegano l’aspirante scrittore in uno stato catatonico da pagina bianca.