
Federico Fascetti
Autore di Fuori stagione
Federico Fascetti è nato a Roma nel 1981, dove vive e lavora come insegnante di Lettere. Ha pubblicato due romanzi (Fermento editore e Giulio Perrone) e una raccolta di racconti (Italic&Pequod). Ha partecipato a tre edizioni di “8×8”, e un suo testo è compreso nell’antologia omonima, edita da Cartacanta e che raccoglie i migliori lavori delle prime quattro edizioni. Altri suoi racconti sono stati pubblicati in antologie sia cartacee sia online.
Per Las Vegas edizioni ha pubblicato “Fuori stagione“.
Primo capitolo
«Posso?» domanda Giorgia. Indica la finestra con la punta di un grissino. Fuori il mare risplende sotto i raggi di un sole appena velato dal passaggio di qualche nuvoletta. In lontananza s’intravede la sagoma di una nave da crociera. «Un tuffo soltanto.»
Sergio porta il bicchiere alle labbra, beve, lo posa accanto al piatto. Il vetro appannato di condensa gli ha inumidito i polpastrelli. Tira su la manica sinistra, controlla l’orologio. «È l’una e ventisette: per una digestione completa ci vogliono almeno tre ore.»
«Però la mamma ci aspetta alle otto» dice Giorgia. Sminuzza il grissino in una serie di frammenti che poi dispone lungo il bordo del tavolo. Ne prende uno, lo sgranocchia. «Se ci sbrighiamo…»
Sergio tormenta con l’unghia un angolo del menù. Il nome del locale è scritto sulla copertina a lettere d’argento. La compagnia dell’astice. È stato Renzo, l’insegnante di Scienze motorie, a suggerirglielo. Sergio cercava l’idea per creare una situazione favorevole al discorso che Ilaria l’aveva incaricato di affrontare con Giorgia. E poiché Renzo, durante una pausa tra un consiglio di classe e il successivo, gli aveva raccontato di un favoloso ristorante dove poco tempo prima era andato con sua moglie, a Sergio era venuto spontaneo domandargli l’indirizzo.
«Hai fame?»
«Insomma» sbuffa Giorgia. «Non tanta, ma nemmeno poca.» Indossa un paio di orecchini che Sergio le ha regalato per il nono compleanno. Rappresentano gli spicchi di luna: la luna calante e la luna crescente. Le pendono dai lobi con grazia, assecondando i movimenti della testa come due piccole cose vive.
«Ti stanno molto bene quegli orecchini.»
Giorgia sorride. Ha labbra sottili, ben disegnate. Nonostante l’apparecchio, la bocca promette di diventare uno dei tratti della sua futura bellezza. Ha undici anni e un fisico che ha soltanto iniziato a trasformarsi, ma Sergio riconosce in germe nel suo viso tutti gli elementi che, all’epoca in cui Ilaria aveva accettato il suo invito, lo avevano fatto sentire una persona fortunata.
«Sul serio. Ti stanno davvero bene» dice Sergio. Riempie il bicchiere di Giorgia con l’acqua minerale e versa il bianco nel proprio. «Brindiamo?»
Giorgia si muove sulla sedia. Guarda fuori, guarda Sergio.
«Un bel brindisi» insiste Sergio. «Anche senza il tuffo, passeremo lo stesso un bel pomeriggio.»
Giorgia prende il bicchiere, lo fa tintinnare contro quello del padre. Beve, strizza gli occhi per via delle bollicine. «È forte» dice, con una smorfia buffa.
Sergio fa un sorso. «Hai visto l’acquario?»
«No. Dove sta?»
«Là. Accanto alla cassa.»
Giorgia si volta. Gli unici tavoli occupati sono in prossimità delle finestre; quelli al centro della sala, invece, sono vuoti. «È grande» dice.
Chiara –
Un bel romanzo che parla di padri, di figlie e del difficile rapporto di equilibro tra i due ma anche di inadeguatezza, di paura, di abbandono, di rimpianti ma soprattutto di futuro da scrivere e di presente da imparare a vivere.
Giulia Mastrantoni –
Un romanzo che ho apprezzato moltissimo.