Fulvio Gatti
Autore di La vita sociale delle sagome di cartone
Fulvio Gatti è nato nel 1983 a Torino e vive in provincia di Asti. Specializzato in cultura pop, fumetto e immaginario fantastico, scrive da oltre un decennio su testate locali e nazionali ed è curatore di eventi. Suoi racconti in inglese sono usciti su antologie per il mercato internazionale. Ha pubblicato “I nerd salveranno il mondo” (Las Vegas edizioni, 2017), “Mostri, supereroi e navi spaziali” (Impressioni grafiche, 2018) e “La vita sociale delle sagome di cartone” (Las Vegas edizioni, 2019).
Primo capitolo
Introduzione
Essere Ellie Sattler
Sei Ellie Sattler, di professione paleobotanica. Uno stravagante miliardario convoca te e il tuo collega Alan Grant, paleontologo, su un’isola; sostiene di aver creato qualcosa di straordinario, nonché direttamente legato alle vostre competenze specifiche. Casomai foste distratti, chiamiamo le cose per nome: il miliardario è John Hammond e la destinazione Isla Nublar, sede di uno dei più celebri parchi mai pensati da uno scrittore e trasformati in immaginario da un regista e da un film, il Jurassic Park.
Sattler e Grant sono scienziati e, in quanto tali, impegnati a studiare, fare ricerche e ampliare la conoscenza su argomenti a cui l’uomo medio di solito presta attenzione non più di quell’ora all’anno, in cui si ferma per noia a osservare un documentario su un canale satellitare.
Dal canto suo Grant ha il vantaggio di occuparsi di dinosauri, e perciò di poter spaventare con i suoi racconti sulle “lucertole del tuono” qualche ragazzino insolente, reo di aver sbuffato di fronte a un tema ritenuto noioso.
Ma, davvero, a chi interessano le piante preistoriche?
Esseri viventi la cui vita sulla terra milioni di anni fa ha implicato, nel migliore dei casi, essere calpestati da un dinosauro e magari finire nello stomaco di uno degli erbivori?
Per Ellie Sattler l’esistenza stessa del Jurassic Park apre prospettive di studio, diffusione e persino comprensione della sua materia – da parte di chiunque non sia uno scienziato – fino a quel momento impensabili. Meglio potrebbe andare solo nel caso in cui, come da finale del romanzo originario di Michael Crichton, i dinosauri evadessero da Isla Nublar raggiungendo la terraferma, portandosi dietro anche frammenti di flora preistorica. Da ignota esperta di una disciplina di scarso interesse per i più, il suo ruolo nella comunità mondiale finirebbe per diventare centrale.
Il preambolo che avete appena letto è una metafora. Sta a simboleggiare il modo in cui ogni singolo nerd, nell’anno del signore 2016, sia più o meno come Ellie Sattler dopo la visita al Jurassic Park; anzi ci sarebbe da azzardare che il suo ruolo sia analogo a quello che avrebbe Ellie nell’ipotesi apocalittica in cui dinosauri e piante antichissime tornassero a dominare il pianeta.
Piccoli gruppi di appassionati, cresciuti attraverso gli anni attorno al culto di questo o quello scrittore, questo o quel regista, questa o quella saga cinematografica-multimediale, che improvvisamente scoprono che dal punto di vista dell’industria culturale l’universo gira letteralmente attorno a loro.
Chiara –
Questo libro è una sorta di mappatura dell’immaginario nerd passando dai fumetti alle serie tv, dai grandi kolossal cinematografici sino alle convention, ormai diffusissime in ogni parte del mondo – Italia compresa – e contemporaneamente l’autore, da buon nerd, immette riflessioni personali, che sottolineano come la cultura pop, nel corso degli anni sia stata capace di educare e di insegnare, in modo efficace ed immediato, intere generazioni, instillando loro valori importanti e proprio per questo motivo, nasce il bisogno di riconoscerla, di sostenerla e di finanziarla.