I romagnoli ammazzano al mercoledì

di Davide Bacchilega

5,6914,25

Mercoledì, strano giorno per morire. Nessuno, credetemi pure, si aspetterebbe mai di venire ammazzato al mercoledì.
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La Romagna è una terra di gente pacifica e cordiale, almeno fino a quando non arriva il mercoledì. Negli altri giorni della settimana, Stefano cerca una casa e forse anche una compagna, Raul cerca una vittoria e forse anche una vendetta, Irma cerca la fama e forse anche un po’ d’affetto, Ruben cerca la grana e forse anche una speranza. Un giornalista, un pugile, una poetessa e un playboy con niente in comune, se non 39 anni di età e una serie di truffe a catena che li coinvolge in veste di vittime o carnefici, a volte di entrambe le cose. A mettere ordine ci pensano Ermes Donati, imprenditore dell’illegalità con una fissa per James Bond, e Arrigo Sacchi, un Jack Russell dal fiuto tutto particolare. Tra sedicenti agenti letterari prodighi di illusorie promesse, bische clandestine popolate da bizzarri giocatori di poker e gang di malavitosi d’importazione amanti delle scommesse truccate, non sarà facile uscirne sani e salvi, soprattutto se c’è qualcuno che ha in programma di ammazzare chi ne ostacola le ambizioni. E il giorno buono per farlo sembra proprio essere un tranquillo mercoledì di maggio…

Pagine: 283
Formato cartaceo: 15 x 21 cm
Formato ebook: epub senza DRM
Uscita: maggio 2020
Isbn cartaceo: 9788831260046
Isbn ebook: 9788895744742

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Davide Bacchilega

Davide Bacchilega

autore di Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati

Davide Bacchilega è nato a Lugo (RA) nel 1977. Attualmente vive a Lugo e lavora a Bologna in un’agenzia di comunicazione. Per Las Vegas edizioni ha pubblicato anche i romanzi “I romagnoli ammazzano al mercoledì” (2015 e 2020) e “La più odiata dagli italiani” (2017). “Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati” (2016) ha avuto un grande successo di critica e pubblico e torna ora in una nuova edizione.

Primo capitolo

Giovedì

SexyRosy56 ciabatta verso il bagno trascinandosi dietro la luce asmatica del mattino, la pera cotta del suo culo cascante, ali di pelle pendenti dalla schiena come uno spinnaker strappato dalla bufera e quei cinque anni d’età che in chat si è levata, mentre dal vivo appesantiscono indelicati quel 56 in fondo al nickname, forse il numero delle ultime candeline spente, forse la sua data di nascita, la sostanza non cambia.
La sostanza è che SexyRosy56 è una Tardona Assassina, cioè quel genere di donna che non si arrende neanche davanti al bazooka dell’evidenza e che nei suoi bei safari via web si ostina ad andare a caccia di begli esemplari di maschio come il qui presente, da accalappiare ed esporre come un trofeo del vizio, da comandare e frustare secondo lo sfizio, trastullandosi al gioco dell’inflessibile domatrice e del tigrotto ammaestrato.
Praticamente, la Moira Orfei dell’erotismo.
Sì padrona, adesso salto nel cerchio. Sì padrona, se vuoi mi tuffo nel fuoco. Sì padrona, sono la tua docile belva consegnata a domicilio, Iva e trasporto inclusi nel prezzo, come è inclusa questa vertiginosa differenza d’età che ti fa frullare la testa, ché trentanove sono gli anni miei, e mentre ti ritiri nel cesso cercando di rimettere in sesto i dissesti di questa notte selvaggia, io mi rialzo felino dal tuo lettone a baldacchino.
Perché ieri sera, appena rientrati a casa tua, non mi è certo sfuggito dove hai lasciato cadere quella bella collanina d’oro che ti ornava il sovraesposto décolleté. Quella collanina che hai tanto maneggiato durante la cena al tuo ristorante preferito, mentre mi parlavi, sorridevi e desideravi. E che non ho perso d’occhio per tutto il tempo, lasciandoti credere che ambivo alle tette e non al bottino. Alla buonanima cornuta del tuo vecchio sposo sarà costata un rene e tanto fegato. Magari te l’avrà pure regalata per amore, o forse per riparare a un malestro coniugale.
Comunque non mi importa dell’origine di quel tesoretto, mi importa del suo destino. Quindi mi rinfilo addosso la mia tenuta da appuntamento galante: camicia bianca con i gemelli e abito scuro gessato fino. Le scarpe inglesi su misura le tengo invece in mano, perché è meglio evitare rumori sospetti: anche le donne con problemi di udito, come quelle che di solito frequento, hanno l’orecchio assoluto nel riconoscere i passi di un uomo che se ne va, lasciandole sole.
E mentre la porta chiusa del bagno mi restituisce un rassicurante scroscio d’acqua provenire dal lavandino e l’inquietante vocina della Tardona Assassina canticchiare Like a Virgin, mi dirigo verso la stanza guardaroba di SexyRosy56, dove il suo portagioie è rimasto libero dal mini lucchetto che normalmente lo protegge. È stata infatti un’ottima idea scassinare il suo cuore generoso e fibrillato, e a seguire tutto il resto, invece che perdere tempo con serrature ghignose.
Flashback di SexyRosy56 che si leva la collana, che la rimette nello scrigno, che sta per richiudere lo scrigno con il lucchetto, che desiste dal tentativo perché la sua mano è afferrata dalla mia e appoggiata con fermezza proprio là, su una certa zona dei pantaloni che, vista la mia natura di nobiluomo e vista la proprietà di quella zona di imbizzarrirsi facilmente, chiamerò signorilmente “cavallo”.
“Like a virgin, touched for the very first time”, si sgola di là nel cesso la mia Tardona Assassina. Se solo sapesse che ha appena conosciuto il Playboy della Truffa, come ho letto sul giornale l’altro giorno, o Ruben Fontana, come si legge invece sulla mia carta d’identità, avrebbe pochi motivi per fare la vedova allegra.
Velocemente svuoto il portagioie: collanine, anelli, orecchini, ninnoli di varie fogge ed epoche. Roba buona per alcuni ricettatori di mia conoscenza. Ottima anche per certi gioiellieri del centro storico allergici alle bolle d’accompagnamento.
Poi in silenzio apro la porta, esco sul pianerottolo e mi infilo le scarpe inglesi. I pantaloni gonfi d’oro all’altezza delle tasche.
Nelle orecchie l’eco di Moira Orfei che canta Like a Virgin.
E ora, sparire.
SexyRosy56, è stato bellissimo anche per me.

Chi l’ha letto dice

4 reviews for I romagnoli ammazzano al mercoledì

  1. Jean Jacques

    Divertente, ben scritto e mai banale. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che fa ridere senza essere quasi mai volgare. Bacchilega possiede quella leggerezza che solo i bravi scrittori possono permettersi.

  2. Giulia

    Buffo, intelligente e intrigante.

  3. Cesare L.

    Da un guazzabuglio apparentemente confuso di personaggi surreali tutto si ordina in un noir dalla logica stringente. Tutti i fili di annodano e ogni protagonista acquista senso e profondità man mano che la storia va avanti, senza soste e con un grande ritmo. Molto divertente (specie all’inizio) e con suspense crescente (da metà verso la fine), senza mai perdere in equilibrio.

  4. David C.

    Il gradito ritorno di un libro brillante.

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