Gianluca Mercadante
Autore di Banda cittadina
Gianluca Mercadante è nato nel 1976 a Vercelli. Ha pubblicato “McLoveMenu” (Stampa Alternativa, 2002), “Il banco dei somari” (NoReply, 2005), “Nodo al Pettine - Confessioni di un parrucchiere anarchico” (Alacràn, 2006), e per Las Vegas edizioni “Polaroid” (2008), “Cherosene” (2010), “Caro scrittore in erba...” (2013; 2021). “Caro lettore in erba...” (2015), “Casinò Hormonal” (2018), “Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile” (2020), “L’Isola Senza Tempo” (2020) e “Banda cittadina” (2024).
Questo è il suo sito.
Primo capitolo
«Papà, dove andiamo stasera? Dove mi porti?»
«Sull’Isola, tesoro.»
«L’Isola Senza Tempo?»
«A-ha.»
«Uffa…»
«Qualcosa non va?»
«Ancora l’Isola, papà! Non puoi cambiare storia?»
«Le storie non sono mai uguali, anche se gira e rigira son sempre le stesse.»
«Cosa vuol dire?…»
«Che dipende da come le racconti.»
«Tu sei bravo a raccontare le storie, papà. Però le inizi e non le finisci.»
«Per forza: ti addormenti.»
«No, dài, stavolta resto sveglio, promesso.»
«In realtà, sai… le storie non iniziano e non finiscono.»
«E che fanno?»
«Le storie si aprono.»
«Come le porte?»
«Sì. E continuano. Perfino quando sembra siano finite. O finiscono quando sembra che stiano cominciando.»
«Non ci capisco un tubo, così…»
«Allora fidati e lasciati guidare. Partiamo per un bel viaggio.»
«Dove?»
«Sull’Isola, te l’ho detto.»
«Ma ci siamo stati un sacco di volte, papà!…»
«Sono le storie a cambiare, amore, l’Isola no. Resta lei, l’Isola. Resta se stessa.»
«Davvero non cambia?…»
«No, tesoro. Non cambia.»
«E che forma ha?»
«Dovresti immaginarlo. Fai un piccolo sforzo, su.»
«Vediamo… è a forma… è a forma… di mostro preistorico! Eh?»
«Acqua.»
«Uhm… Difficile. È a forma di… di Alberta, la signora di sopra!»
«Fuochino.»
«Dammi un aiutino, papà…»
«Beh, dunque… sì, ti do un aiutino. E l’aiutino è… che potresti… ecco, scendere di un piano.»
«Scendere di un piano?!»
«Esatto. Lo vedi che devo guidarti? Prova a seguirmi: la signora Alberta abita?… Dimmelo un po’.»
«Sopra.»
«E quindi? Se scendi di un piano arrivi…»
«Sul pianerottolo! L’Isola sta davanti a noi!»
«Ma no, tesoro!… Mi hai chiesto che forma ha, non dove si trova. Ti arrendi?»
«Mi arrendo. A cosa somiglia l’Isola, papà?»
«A una persona che abitava qui.»
«Qui? Prima di noi?»
«Con noi.»
«…»
«L’Isola somiglia alla mamma.»