Beppe Marchetti
Autore di Un’altra estate
Beppe Marchetti è nato a Pavia nel 1974. Ha pubblicato “Un’altra estate” (Las Vegas edizioni, 2009). Ha aperto a Torino la libreria Massena28 ed è stato il libraio di Luna’s Torta.
Primo capitolo
Capitolo I
In cui conosciamo Alfio, il nostro eroe, che parte da una Milano non molto marittima
Alla stazione centrale di Milano gli altoparlanti hanno tutto il potere.
Prendete un’estate qualsiasi. Il primo agosto, diciamo. È sabato e siamo verso le undici di mattina. Ci sono migliaia di umani confusi, in rotta tra binari e biglietterie. Trottano trascinando valigie indocili come bulldog, roteano su se stessi, poi credono di vedere qualcosa baluginare all’orizzonte – forse è un treno, forse addirittura il loro treno – e allora partono decisi in direzione sud-sudest, inciampano nella propria valigia-bulldog, carambolano su altre persone, rimbalzano indietro e si fermano frustrati. A questo punto non sanno più dove sono, e tanto meno dove andare: girano lo sguardo ma trovano solo altri sguardi, interrogano il tabellone che però è impazzito per il caldo e mostra solo le consonanti, riducendo le destinazioni a codici fiscali.
Allora i più fortunati, quelli che sono vicini a una colonna, s’appoggiano alla colonna. Il marmo ruvido contro la schiena dà loro un senso di solidità. «Devo essere a Rimini entro sera» mormorano per darsi coraggio, o forse la meta non è quella ma Cattolica, Varazze, Pizzo Calabro o Lignano Sabbiadoro. Ma devono comunque partire, questi passeggeri, perché è estate e il caldo incombe, il mare attende. Così eccoli osservare tristi il cartello pencolante sulla porta dell’ufficio informazioni: “Chiuso per ferie”. Eccoli sfiorati da insensibili sgherri in divisa Effe-Esse, che pattugliano i binari come fossero fortilizi. Eccoli sfiniti, alzare gli occhi al cielo in attesa di un segnale.
Ed ecco il segnale.
Esso – l’altoparlante – emette un vagito metallico: ’tlin. Si schiarisce la gola ferrosa, soffia via qualche grammo di dubbiosa polvere, e così vaticina: «Il diretto per Ancona partirà dal binario cinque.» Subito una folla si muove verso il binario cinque. Tutti, quelli diretti a Bolzano e quelli in partenza per Catanzaro. Tutti insieme, che dal binario cinque un treno comunque partirà, e li toglierà da questa follia.
Se in Italia non s’è mai fatta una rivoluzione, è solo perché nessuno ha mai pensato a questo: occupare la postazione degli annunciatori alla stazione centrale di Milano. Basterebbero due persone fidate con un megafono a portata di bocca e il gioco sarebbe fatto.
«I passeggeri dell’Espresso per Napoli si armino e diano l’assalto al Municipio. »
«E voi, voi che aspettate il locale per Catania, voi che da giorni preparavate il viaggio e vi siete portati dietro trecento chili di bagagli, voi che zi’ Turiddu non lo vedete da vent’anni, voi che sognavate i cannoli con la ricotta fresca, proprio voi! Sappiate che il locale per Catania non partirà mai e la colpa è del governo.»
Così comincerebbe la rivoluzione.
Solo che nessuno c’ha mai pensato, per l’appunto, e a cominciare è soltanto un’altra estate.
Dalila (proprietario verificato) –
Questo simpaticissimo libro è stata una piacevole scoperta…lo scrittore, con un linguaggio ricco, originale e scorrevole al tempo stesso, riesce perfettamente a riprodurre le atmosfere e le emozioni tipiche delle vacanze estive: il “viaggio della speranza” dal nord verso la meta al mare, la vita da spiaggia e l’inesorabile, spesso troppo veloce, arrivo del termine della vacanza. La trama ruota attorno allo stravagante Alfio, personaggio a cui ci si affeziona sin da subito,, e alla sua storia d’amore con la sfuggente Estelle…questo libro mi ha portato una ventata di spensieratezza in questo monotono periodo di lockdown! Grazie Las Vegas Edizioni!