Christian Mascheroni
Autore di Wienna
Christian Mascheroni è nato nel 1974 a Como. Ha pubblicato “Impronte di Pioggia” (L’Ambaradan, 2005), “Attraversami” (Las Vegas edizioni, 2008), “Alex fa due passi” (Las Vegas edizioni, 2009), “Wienna” (Las Vegas edizioni, 2012), “Non avere paura dei libri” (Hacca, 2013). Lavora come autore televisivo e attualmente è in onda con “Ti racconto un libro” su Iris. Ha fondato l’associazione culturale Virgola, vita.
Primo capitolo
Null.
Rannicchiato sul fianco, con le ginocchia al petto come quando dorme, Werner sta fissando la vita; o almeno, ciò che ne rimane. È lì, innocua, docile, condensata in una pozza di sangue. Non fa paura, forse perché si manifesta per quella che, alla fine, è sempre stata. Nient’altro che un riflesso liquefatto di ciò che lo ha circondato sin dall’infanzia e che, negli anni a seguire, ha disperatamente provato a cancellare. Werner non sa bene se la cosa lo deluda del tutto. A dire il vero, sta solo attendendo che compaiano, in ordine, le visioni che gli hanno sciorinato i film dossier degli anni Ottanta e le prediche della domenica: tunnel fluorescenti, rewind esistenziali, angeli asessuati. Quello che si è sempre immaginato è che, un attimo prima di esalare l’ultimo respiro, si assistesse a qualcosa di simile a una rappresentazione teatrale. Un palcoscenico dalle assi scricchiolanti e l’esistenza nei panni di un cigno bianco della Donauinsel, sgrassato da sogni e da attese, che piega il collo, saluta il suo pubblico e addio. Applausi. Al posto di tutto questo, invece, Werner non vede altro che una platea vuota, una strada deserta, dove sono rimasti solo pochi elementi di scena: una copia del Kronen Zeitung sul ciglio della strada, la luna appiccicata al vetro di una bottiglia di birra Pilsner, una bicicletta arrugginita incatenata a un palo, il 3×2 all’entrata del minimarket Billa, le imposte colorate alle finestre delle villette a schiera di Violaweg. Uno spettacolo senza pubblico che, da unico spettatore, vede specchiarsi in questa viscosa cartolina della sua città. Un pezzo, microscopico, genetico, della sua Vienna. Forse non è l’apparizione celestiale che si aspettava, ma di sicuro è l’ultima visione alla quale vuole assistere. La visione della strada dove è nato e cresciuto.