Nel 2013 lanciavamo una nuova collana, “i jolly”. Già dal nome faceva capire che avrebbe accolto tutti quei libri secondo noi imperdibili ma che non potevano finire nella collana principale dedicata alla narrativa: saggi pop, libri di varia, ibridazioni.
“Caro scrittore in erba…”, primissimo titolo della collana, era un po’ tutto questo. Da una parte una lettera aperta che ironicamente si presentava come manuale di sopravvivenza per aspiranti scrittori, dall’altra una panoramica piuttosto ampia su tutte le storture del mondo editoriale. E in mezzo, alcuni divertenti siparietti in cui l’autore, Gianluca Mercadante, diventava lui stesso un personaggio. Un libro difficilmente classificabile, quindi, e perfetto per la nostra resistenza alle etichette.
Ma perché abbiamo deciso di ripubblicare “Caro scrittore in erba…”?
Nonostante siano passati un po’ di anni, le criticità a cui va incontro ogni aspirante scrittore o scrittore emergente sono più o meno sempre le stesse. Se da una parte c’è più informazione e quindi meno rischi di finire nella trappola di editori a pagamento, dall’altra l’attenzione nei confronti dei libri-fuori-dai-grandi-giri si è assottigliata ed è ancora più complicato uscire dalla cerchia dei propri fedelissimi lettori. Il monito di Mercadante quindi resta sempre valido: non scrivete per la gloria, per i soldi o per le ospitate in tv. Queste cose non ve le può garantire nessuno e non devono nemmeno essere il vostro obiettivo principale. La scrittura richiede passione e dedizione, il resto sono solo effetti collaterali.
Cosa c’è di nuovo in questa edizione?
Questa è una versione rivista, aggiornata e soprattutto ampliata. Se avete già letto la prima edizione di “Caro scrittore in erba…”, in questa troverete parecchi nuovi capitoli. E se non avete letto la prima edizione, ecco un motivo ancora più buono per leggere quella nuova!
Quanta verità già in questo post.
Sai, oltre a “un libro non si pubblica, ma si scrive”, ci aggiungerei… con umiltà.