Lo scorso anno era toccato a I romagnoli ammazzano al mercoledì, ora è la volta di Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati, un altro dei romanzi di Davide Bacchilega e un altro dei titoli di punta della nostra casa editrice: una nuova edizione col nuovo formato più grande e col nuovo layout.
La pandemia di sicuro ha innescato in noi il desiderio di riproporre i libri del nostro catalogo che non vogliamo che vengano dimenticati. Un modo per ripartire dal nostro passato e lanciarci in un futuro che ci auguriamo migliore rispetto al presente.
Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati è alla sua terza vita editoriale. La prima con Giulio Perrone e il titolo Bad news nel 2011, la seconda con noi nell’edizione uscita nel 2016.
Ma perché abbiamo deciso di ripubblicare Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati?
Innanzitutto perché i buoni romanzi, lo sappiamo, non hanno scadenza (ma purtroppo la loro sopravvivenza in libreria è breve). E chi ancora non era venuto a conoscenza di questa storia meritava un’altra chance.
Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati è una commedia nera, divertente e appassionante. Come in I romagnoli ammazzano al mercoledì ci sono più voci che si alternano a raccontare la storia, ognuna dal proprio punto di vista e in prima persona.
Ma qui c’è anche una serie di delitti che fino all’ultimo, come in un giallo, terranno col fiato sospeso: chi è il colpevole?
Scommetto che non riuscirete a scoprirlo: soddisfatti o rimborsati!
Romagna. Niente spiagge affollate e ombrelloni colorati, stavolta. In inverno ogni immagine da cartolina è offuscata da una nebbia talmente fitta che tutto appare torbido e minaccioso. Come le lettere anonime che tre ex ragazze squillo ricevono prima di Natale. Come la serie di crimini che in pochi giorni travolge vite tanto diverse quanto legate senza scampo l’una all’altra.
Sono quelle di Michele, giornalista di cronaca nera sempre a caccia di cattive notizie; di Mauro, tanatoprattore con un’insana passione per i cadaveri e i quiz televisivi; di Barbara, moderna prefica ingaggiata per piangere ai funerali; di Giorgia, affetta da una malattia rara che le impedisce di ricordare i volti…
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