Giuse Alemanno è uno scrittore con cui abbiamo un rapporto consolidato da anni. Con noi ha pubblicato la cosiddetta “Trilogia dei Sarmenta”, ovvero Come belve feroci, Mattanza e Nero finale, e ora torna in libreria con un romanzo molto diverso dai precedenti.
Se con i cugini Sarmenta era riuscito a tenerci col fiato sospeso e a farci perdere qualche nottata tranquilla, con Transumanza si cambia registro.
Forse rimarrete anche voi spiazzati di fronte a questo nuovo romanzo. Una storia che ci riporta indietro nel passato (ai tempi del fascismo) e che — come piace a noi — è difficilmente etichettabile: un po’ romanzo a chiave, in cui sarà divertente scovare chi sono gli alter ego dei personaggi, un po’ romanzo filosofico, e un po’ romanzo picaresco, in cui si compirà un viaggio insieme al protagonista Dino Di Cristina e ai particolarissimi bovari impegnati nella transumanza.
Tutto a un ritmo molto diverso dai libri precedenti di Alemanno: un passo consono a quello delle mucche!
Ma perché abbiamo deciso di pubblicare “Transumanza”?
L’incidente scatenante da cui parte Transumanza l’ho trovato subito fortissimo e molto efficace: Dino Di Cristina ha partecipato insieme ad altri amici antifascisti al pestaggio del podestà ed è costretto a scappare dal suo paese.
Si unisce così a un gruppo di bovari che stanno partendo per la transumanza. Solo che questi compagni di viaggio non sono sempre stati dei bovari. Nascondono un passato molto più complesso, tra anarchia, socialismo e ribellione al regime.
Durante il viaggio Dino imparerà a conoscerli e forse a conoscere meglio anche se stesso. Quindi oltre che romanzo a chiave, romanzo filosofico e romanzo picaresco, Transumanza piò essere anche definito un romanzo di formazione.
Sicuramente fuori dagli schemi come i personaggi che lo compongono.
Sicuramente “contro”.
Magari qualcuno rimarrà scioccato nel vedere la sagoma del profilo di Mussolini sulla copertina (a proposito: la bellissima copertina è opera di Paolo Tangari, con cui abbiamo avviato una nuova collaborazione). Ma l’idea “Duce vs. mucche” era troppo bella per non essere cavalcata.
In tempi oscuri e complessi come questi, è bene ristabilire certi confini. Perché come scrive Giuse Alemanno e come abbiamo riportato sulla quarta di copertina: “Un fascista diventa coraggioso solo quando la guerra la fanno gli altri”.
Un romanzo, Transumanza, che non può lasciare indifferenti e che ci presenta un Giuse Alemanno inedito. E voi da che parte state, dalla parte dell’ottusità del potere o dalla parte della libertà delle mucche?
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